Le intolleranze alimentari sono dovute a fattori di diversa origine: infettivi (batteri, virus), chimici (additivi, conservanti, farmaci), fisici (traumi, metereopatie), ormonali (menopausa, malattie), intestinali (alterazioni della flora batterica, infiammazione della mucosa), psichici (ansia, conflitti), ambientali (inquinamento, rumori).
Si differenziano dalle allergie vere e proprie per diversi motivi: non producono shock anafilattico, non rispondono ai tradizionali test allergici cutanei, non provocano reazioni violente ed immediate nell’organismo e pertanto non sono direttamente collegabili all‘assunzione del cibo che determina l'intolleranza.
Esse derivano dall'impossibilità dell’organismo di digerire un dato alimento. L'eliminazione e l'eventuale reintroduzione dalla dieta quotidiana di questi alimenti permette un rapido e netto miglioramento della sintomatologia.
È opportuno che la dieta ad eliminazione venga condotta con la supervisione di uno specialista della nutrizione.
Conoscere gli alimenti non tollerati dal paziente offre l'opportunità di impostare una dieta varia e personalizzata, in modo da eliminare i disturbi ed evitare l'insorgenza di nuove intolleranze. L'eliminazione dalla dieta dell'alimento risultato positivo al test, comporta un netto miglioramento delle condizioni di salute.